ANNO 14 n° 119
Spunto di vista La strada della vita, dalla coppia alla famiglia
>>> di Elisabetta Zamparini <<<
17/04/2015 - 02:00

di Elisabetta Zamparini

VITERBO - L’articolo di oggi nasce da una mail che ho ricevuto da una lettrice, che mi ha chiesto cosa cambia quando si diventa genitori.

Nella valutazione personale e soggettiva della relazione di coppia, i fattori a cui più frequentemente si dà importanza sono la complicità, la felicità e la soddisfazione.

Molti studi approfondendo l’argomento hanno dimostrato come non sia possibile individuare un tratto di personalità correlato con il successo nelle relazioni, piuttosto il funzionamento di una coppia è il risultato di un processo reciproco influenzato dalle caratteristiche individuali delle persone coinvolte.

Per questo motivo quando due persone di uniscono in una coppia, le modalità relazionali dell’uno devono adattarsi a quelle del partner e a quelle della relazione stessa, quindi un buon livello di comunicazione è un fattore qualitativamente fondamentale.

Numerose ricerche hanno sottolineato come le persone spesso non cercano nel partner solamente lo stesso valore degli affetti e la stessa capacità di amare ma, soprattutto nelle relazioni stabili, è emersa la tendenza verso un partner che confermi il proprio modo di percepire se stessi e gli altri, un compagno che possa anticipare.

Le persone coinvolte investono la coppia di aspettative molto alte e fortemente idealizzate, con il patto matrimoniale oltre all’impegno pubblico c’è una sorta di patto segreto inconsapevole, cioè un misto di bisogni, di speranza e di difese dai pericoli che il partner si aspetta di trovare nel rapporto.

Nell’incontro di aspetti comuni e differenti si dà inizialmente vita alla coppia, per poi passare dall’innamoramento all’amore, in cui la cooperazione e il sostegno reciproco sono alla base di una soddisfacente qualità della relazione. L’incontro di due storie e di due sistemi familiari crea il progetto coniugale e la coppia acquista un’identità, distinguendosi dalle famiglie d’origine.

La nascita di un figlio, oggi, non è più un evento naturale, piuttosto è una scelta e può essere posticipata per favorire altri aspetti, quali la propria realizzazione nello studio, nel lavoro e nell’indipendenza economica, oppure la presenza di un partner ritenuto adeguato per un progetto di vita importante.

Spesso, quando avere un figlio e quanti averne è diventato oggetto della volontà cosciente dei genitori, rappresentando l’espressione della maturità dell’adulto.

Diventare genitori è forse l’esperienza più coinvolgente, profonda e definitiva della vita umana; una transizione chiave nel ciclo di vita della famiglia che modifica profondamente il legame di coppia.

L’arrivo di un figlio può attivare le risorse personali e relazionali che permettono la riorganizzazione della coppia consolidandola, ma può anche ostacolarne il cammino, infatti, l’impatto che ha il diventare genitori dipende da molteplici fattori, per esempio l’organizzazione dei ruoli.

La nascita di un bambino non trasforma solo i partner in genitori, ma anche i genitori in nonni e i fratelli in zii, così da determinare anche un avvicinamento delle famiglie d’origine. 

Se desiderate approfondire questo o altri argomenti ecco la mail a cui scrivere per suggerire i nuovi articoli della rubrica: elisabetta.zamparini@gmail.com.





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